L’Unione Sarda – giovedì 22 febbraio 2024
«Minoranze fuori dal Consiglio: la legge è sbagliata»
«Sfasciata prima dal centrosinistra e ora dal centrodestra, con una legge elettorale che di fatto non consente l’ingresso delle minoranze in Consiglio, la Regione ha bisogno di qualcuno che la salvi. Eccoci qua».
L’avvocato cagliaritano Giovanni Siotto Pintor, 78 lucidissimi anni, candidato per Sardigna R-Esiste che fa capo alla candidata presidente Lucia Chessa, utilizza toni pacati ma ha le idee chiarissime:
«La soglia di sbarramento del 5% per le liste creato dalla legge elettorale del 2013 ha messo la Regione nelle mani di centrodestra e centrosinistra».
Escludendo le minoranze?
«Proprio così. Dicono sempre che modificano la legge elettorale, ma poi non lo fanno perché fa comodo ai due grandi raggruppamenti. Forse quella legge, e lo sto studiando ora, ha profili di incostituzionalità. Se entreremo in Consiglio ci batteremo per cambiare quella legge elettorale infame: faremo fuoco e fiamme».
E se non entrerete?
«Lo faremo lo stesso, dall’esterno del Consiglio».
Perché una nuova formazione politica, se non ci sono speranze di governare?
«Ci sono: non oggi, ma cominciamo a seminare e cinque anni competeremo con tutti. Intanto invitiamo tutti ad andare a votare: se le minoranze tacciono, il potere fa ciò che gli pare. Tanto, diranno che cambieranno la legge elettorale, ma non lo faranno».
Le battaglie principali?
«Quella sulle energie alternative è fondamentale. Certo, la transizione energetica è indispensabile per salvare il mondo, ma la speculazione indegna sulle bellezze della Sardegna è tutt’altra cosa. Vogliono produrre qui da noi l’energia per tutta l’Italia con parchi fotovoltaici ed eolici immensi, pericolosissimi».
Perché?
«Il rumore della rotazione delle pale è pari a 50 decibel e gli uccelli fuggono. Inoltre, i cavi interrati generano calore fino a 80 gradi in una fascia di trenta metri di larghezza che si estende per chilometri, desertificando. E poi, fra trent’anni, le pale eoliche da 90 tonnellate l’una chi le smaltisce? E dove le smaltisce?».
Continuità territoriale.
«Vogliono il ponte sulle Stretto di Messina? Glielo facciano, ma anche qui serve un’autostrada ed è la continuità territoriale: tariffe ridotte per tutti i collegamenti con la Sardegna, per tutte le persone. Il Paese, non la Regione, deve assicurarci la continuità».
La Sanità agonizza.
«Ho in mente una rivoluzione non gentile ma non sgarbata. Il servizio sanitario dovrà fare screening gratuiti continui nel territorio, con giornate a tema, e curare chi è malato. Per troppi sardi una diagnosi tempestiva è impossibile da ottenere gratis».
(l. a.)